Molino Lovatelli fa da cornice alla mostra Porta Futurista del collettivo anonimo ucraino “Pomme De Boue”, per la prima volta in Italia

La famiglia Spadoni ancora una volta mecenate di iniziative artistiche che danno rilievo a Ravenna e ai protagonisti dell’arte a livello internazionale, in un evento che coniuga l’archeologia industriale del vecchio mulino ai mosaici, simbolo della città

Molino Lovatelli, di proprietà del Gruppo Spadoni, dal 13 ottobre farà da cornice alla mostra Porta Futurista del collettivo anonimo Pomme de Boue, per la prima volta in Italia. Ancora una volta, la famiglia Spadoni si fa mecenate e supporta iniziative che valorizzano Ravenna e il mondo dell’arte, in questo caso ospitando un’esposizione che unisce le due anime del cuore cittadino: l’archeologia industriale del vecchio mulino e i mosaici di cui la provincia romagnola è patria indiscussa. Questo il focus del progetto, che in questa location trova il contesto ideale per esprimersi.

Porta Futurista fa parte della VIII edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo organizzata dall’associazione culturale marte con il Comune di Ravenna – Istituzione MAR Museo d’Arte della città di Ravenna, che prevede anche una seconda iniziativa, Microobjects di Fornice Objects e Yuyu Zhao negli spazi della Domus dei Tappeti di Pietra. La mostra sarà dunque l’occasione per riscoprire un luogo storico di Ravenna quale il Molino Lovatelli, che ospiterà i lavori inediti più recenti del collettivo formatosi nel 2018 e originario dell’Ucraina, nato sperimentando la street art nel tessuto urbano di Kiev tra i mosaici risalenti all’epoca sovietica e i graffiti contemporanei.

Siamo molto onorati di ospitare un evento di questa portata, non solo per la qualità artistica che lo caratterizza, ma anche per il messaggio di pace che riteniamo giusto dare nel momento più difficile della storia recente del popolo ucraino – dichiara Beatrice Bassi delegata CDA Molino Spadoni -. Molino Lovatelli è di per sé meritevole di visita quale importante esempio di archeologia industriale ravennate e in questo caso è diventato parte integrante del progetto. Documentato fin dal 1237, fu il mulino più importante della città, situato appena fuori dalle antiche mura, nei pressi di porta San Mamante, oggi Borgo San Rocco. È un luogo che desideriamo condividere con tutta la cittadinanza e tutti coloro che amano la bellezza”.

L’imponente struttura ha rivestito nel corso dei secoli una notevole importanza economica; di proprietà dei potenti della città, nel 1772 passò all’Arcivescovado, che lo dotò di un nuovo mulino da grano, un frantoio per olio di lino, una gualchiera per follare i panni, di cui il comune era sprovvisto, e un ampio spazio porticato per bestie da soma. Passato nelle mani della società Lovatelli-Fabbri, nel 1850 ospitò anche un opificio per la pilatura e brillatura del riso e un mulino a vapore. Agli inizi del 1900 il molino rimase di esclusiva proprietà della famiglia Lovatelli e poi della famiglia Baldassarri, che ne ridusse l’attività e aggiunse una fabbrica di marmellate, in funzione fino alla metà del secolo scorso. All’inizio degli anni ‘20 l’attività molitoria cessò: l’antico molino ad acqua era ormai diventato obsoleto.

Attualmente l’edificio, dopo essere stato di proprietà del comune di Ravenna, è di proprietà della famiglia Spadoni. Il Gruppo ravennate, con questo nuovo progetto, pone un altro tassello nel percorso di valorizzazione dell’arte e della città romagnola, che negli ultimi anni ha visto altre eccellenti iniziative sostenute dalla famiglia Spadoni in qualità di mecenate. Il Molino, nel 2022, fu anche tra i vincitori ravennati del censimento “I Luoghi del Cuore” promosso dal Fai, Fondo per l’ambiente italiano.

In sintesi:

Porta Futurista – Pomme de Boue, a cura di Eleonora Savorelli.

14 ottobre 2023 – 14 gennaio 2024, Molino Lovatelli – via Molino 22/24/26, Ravenna. Ingresso gratuito.

Inaugurazione 13 ottobre ore 21 con Canva6 live set e rinfresco offerto da Molino Spadoni e Mercato Coperto.

Altri giorni: venerdì ore 17 – 20; sabato e domenica ore 15 – 20.

Su appuntamento negli altri orari di venerdì, sabato e domenica scrivendo a marteassociazione.cult@gmail.com o chiamando Francesca Rallo +39 334 867 7639.